Quando la scorsa settimana ho parlato di come alcuni siti web traccino i dati dei visitatori, mi è sorta una domanda: perché nessuno di noi prende davvero sul serio come proteggere la propria privacy online?
Non raccontiamoci favole.
Ogni giorno clicchiamo su decine di “accetta i cookie” in maniera del tutto automatica, senza pensare davvero a cosa stiamo sottoscrivendo.
Perché, che tu lo voglia o meno, quando dai il tuo consenso a quella informativa, stai firmando a tutti gli effetti un contratto.
Tutti noi stiamo utilizzando più che mai la tecnologia digitale e questa è una vera e propria abbuffata di dati per i colossi del Web.
Sto parlando di aziende come Google, Facebook e Amazon, giusto per citare le più influenti.
Ogni volta che fai una ricerca, visiti un sito web, compri qualcosa o lasci un like, contribuisci a creare il tuo profilo digitale.
Questo viene analizzato, manipolato e sfruttato per mostrarti pubblicità mirate o, peggio ancora, influenzare le tue idee e opinioni.
Ti sembrerà pazzesco, ma c’è un aneddoto alquanto curioso sul web.
Target, l’azienda statunitense che opera nel settore della grande distribuzione, basandosi esclusivamente sulla cronologia dei tuoi acquisti, riesce a sapere se sei incinta prima che tu faccia il test di gravidanza.
Lo so, è inquietante.
Non c’è assolutamente niente di male nel voler proteggere la propria privacy online da chi monopolizza il web.
Anzi, è un tuo diritto.
Cedere i tuoi dati a grandi aziende non deve essere una parte inevitabile della cyber-vita moderna.
È per questo che sono nate tantissime società etiche e indipendenti che mettono a disposizione email, browser, motori di ricerca e app di messaggistica incentrate sulla privacy.
Ecco allora alcuni consigli che puoi fare tuoi per rendere la tua vita online un po’ più privata.
Iniziamo!
Browser che proteggono la tua privacy online
Google Chrome è il browser più utilizzato al mondo.
Pensa che in Italia ha uno share del 66,72%, media che va ben oltre quella mondiale.
Qualcosa mi dice che lo stai usando anche adesso mentre leggi questo articolo.
Tranquillo, non c’è nulla di male, anche perché stiamo parlando di un ottimo browser.
Tuttavia, come i tantissimi strumenti “gratuiti” di Google, il prezzo da pagare è quello di consentirgli di accedere a tutti i tuoi dati di navigazione, soprattutto se hai effettuato l’accesso al tuo account Gmail o Analytics.
Per fortuna, esistono tanti browser alternativi che mi sento di consigliarti di provare.
Eccone due tra tanti.
Brave
Brave è un browser indipendente nato nel 2015 e incentrato sulla privacy.
È disponibile sia per desktop che per i dispositivi mobile ed ecco perché è così speciale:
- Ha un blocco delle pubblicità integrato.
- Non tiene traccia dei cookie (praticamente sei sempre in modalità di navigazione in incognito)
- È anche abbastanza veloce (probabilmente perché non c’è pubblicità!)
Firefox
Firefox è un altro browser eccellente, in circolazione da tantissimi anni, nonostante in Italia sia utilizzato soltanto dal 4,53% degli internauti.
Sviluppato dall’organizzazione no-profit Mozilla, ha queste caratteristiche:
- Le impostazioni predefinite bloccano tracker e cookie di terze parti.
- Ha un’estensione che si chiama Facebook Container e che impedisce al social network di accedere ai tuoi dati di navigazione.
- Ti avvisa se sospetta che la tua privacy online sia stata violata da qualche azienda.
- Fornisce alcuni dei migliori strumenti per sviluppatori al mondo.
Io personalmente uso Brave per la navigazione generale.
Ovviamente se devo accedere al mio account Google per questioni lavorative, lo faccio separatamente in Chrome.
Quando creo siti web, uso Firefox.
Alternativa etica al motore di ricerca di Google
Se vuoi proteggere la tua privacy online, devi considerare l’opzione di abbandonare Google come motore di ricerca.
Io l’ho fatto e mi sono innamorato follemente di DuckDuckGo.
DuckDuckGo è un motore di ricerca che vanta orgogliosamente di non raccogliere né condividere nessuna delle informazioni personali degli utenti.
E di questo vanto ne ha fatto manifesti.
No, non sto scherzando!
I ragazzi di DuckDuckGo hanno proprio affisso un cartellone con scritto: “Google ti traccia. Noi no”.
L’interfaccia del motore di ricerca punta decisamente al minimalismo e una delle cose più apprezzabili è sicuramente il ridotto numero di annunci nei risultati.
Una vera e propria boccata d’aria fresca!
App di messaggistica istantanee per proteggere la tua privacy online
WhatsApp ha rivoluzionato il modo di comunicare via messaggi, ma dal 2014 è diventata proprietà di Facebook (o Meta, se preferisci).
A inizio 2021, WhatsApp ha modificato i termini e le condizioni di utilizzo.
In pratica, ha obbligato gli utenti che vogliono continuare a utilizzare il servizio, ad accettare questa modifica e condividere i propri dati personali con l’impero di Facebook.
Se ti viene il voltastomaco all’idea che Zuckerberg &Co. possano estrarre le tue chat di gruppo a fini pubblicitari (se non peggio), ecco una lista di app di messaggistica incentrate sulla privacy online.
Signal
Signal utilizza la crittografia end-to-end per la messaggistica e le chiamate private e sta diventando sempre più popolare tra giornalisti e politici di spicco.
Persino Edward Snowden, ex tecnico della CIA e paladino della privacy online, ha approvato questa app.
Telegram
Telegram è sicuramente più popolare di Signal, ed è un’altra valida app per proteggere la tua privacy online mentre messaggi con i tuoi contatti.
Wikipedia però afferma come Telegram sia terreno fertile per usi controversi, stilandone una lista(ISIS, pirateria, etc).
E Wikipedia come lo sa? Scegli tu se usare quest’app o meno.
Non esiste soltanto Gmail
Nel mondo della posta elettronica non esistono soltanto i servizi di Google e Microsoft.
Ci sono tantissime altre opzioni, una delle quali è ProtonMail che sto monitorando da qualche tempo.
A differenza di Gmail e Outlook.com, Protonmail si avvale della crittografia end-to-end per proteggere sia il contenuto dell’email che i dati degli utenti prima che vengano inviati ai server.
Questo servizio è stato creato dai ricercatori del CERN in Svizzera.
ProtonMail è disponibile come client webmail o app per iOS e Android.
Io personalmente, invece, utilizzo Thunderbird.
Sviluppato da Mozilla nel 2004, è un client di posta elettronica multipiattaforma, gratuito e open source.
Semplice, sicuro e studiato per proteggere la privacy online, ha alcune funzionalità eccezionali come il blocco dei contenuti da remoto e l’opzione “Do Not Track” integrata.
Google Analytics non protegge la privacy online
La fonte principale di quasi tutti i cookie dei siti web è Google Analytics.
Si, lo so, è utile conoscere il comportamento dei visitatori sul tuo sito web e soprattutto come ci arrivano, per poter apportare miglioramenti significativi.
Di contro, nonostante Analytics sia uno strumento eccezionale, il prezzo da pagare è quello di donare tutti i dati dei tuoi utenti e il loro comportamento sul tuo sito web a Google.
Questo mi ha spinto a cercare delle alternative che potessero proteggere davvero la privacy, e grazie a ethical.net mi si è aperto un mondo.
Una sfilza infinità di software (gratuiti e a pagamento) per rimpiazzare tutti quegli strumenti che di certo non proteggono la tua privacy online.
Tra questi, ci sono pure una serie di tools per poter dire addio per sempre a Google Analytics!
Io, sviluppando quasi tutti i miei siti con WordPress, ho deciso di affidarmi al plugin Statify e alla sua estensione Statify – Extended Evaluation.
Questi due plugin non mostrano il numero dei visitatori ma solamente le pagine visualizzate, e dunque i contenuti più letti, oltre ai referral (le sorgenti di traffico verso il mio sito web).
Ti posso garantire che è davvero tutto ciò che serve al proprietario di un sito web.
Come proteggere la privacy online dei tuoi utenti
Finora ti ho elencato una serie di modi per proteggere i tuoi dati, ma lo step successivo è quello di capire come tutelare i visitatori del tuo sito web.
Innanzitutto il tuo sito dovrebbe avere un certificato SSL per garantire che tutti i dati dei moduli inviati siano crittografati.
Hai anche bisogno di una privacy policy solida e chiara che permetta agli utenti di capire come vengano gestiti i loro dati.
Parliamoci chiaramente: devi ridurre al massimo i cookie (soprattutto quelli di terzi parti) sul tuo sito web.
Se per esempio hai un widget di un social media incorporato (come un feed Instagram o Facebook) o una funzione di sharing, stai aggiungendo un sacco di cookie di terze parti al tuo sito web.
Il mio consiglio è quello di rimuoverli subito!
In primis migliorerai la privacy sul tuo sito web e poi le tue pagine si caricheranno molto più velocemente.
E infine, mi spiace deluderti, ma è molto probabile che quel widget non lo stia utilizzando nessuno.
La perfezione non esiste ma io ci provo!
Da quando ho deciso di proteggere la mia privacy online e quella dei visitatori del mio sito web ho apportato molti cambiamenti.
Oggi m’interfaccio al web con questi strumenti:
- Browser: Firefox e Brave
- Motore di ricerca: DuckDuckGo
- Client di posta elettronica: Mozilla Thunderbird
- Analisi del sito web: Statify e Statify – Extended Evaluation
Facebook lo uso soltanto per lavoro e per lamentarmi del rendimento sportivo del Torino FC.
Stessa cosa per Instagram.
Sto provando quindi a perfezionarmi, dato che tengo molto alla privacy online, al pari della riduzione dell’impronta di carbonio digitale.
Del resto, come diceva in Tron Legacy il buon Kevin Flynn:
“Caratteristica della perfezione è di essere irraggiungibile, inconoscibile ma è anche proprio davanti a noi, continuamente.”
— Kevin Flynn, Tron Legacy
Non ti sto dicendo di essere perfetto, ma di apportare una serie di cambiamenti positivi e incoraggiare anche gli altri a fare altrettanto.
Spero che questa guida su come proteggere la tua privacy online ti sia tornata utile.
Puoi trovare tantissimi altri consigli su switching.software e ethical.net.
Mi piacerebbe sapere se hai deciso di adottare alcune delle soluzioni che ti ho descritto. Se è così, fammelo sapere nei commenti!
Resta connesso. Alla prossima!